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Mediante una produzione sostenibile e orientata al mercato l’economia lattiera svizzera fornisce un contributo notevole alla sicurezza dell’approvvigionamento della popolazione con derrate alimentari sostenibili. Per tale motivo la Confederazione promuove la produzione e la valorizzazione del latte, tra le altre cose, mediante contributi.

Misure per il mercato lattiero svizzero 2022

La seguente tabella illustra i prodotti per cui esistono misure e strumenti.
 

Prodotto  Latte crudoFormaggioBurro  Latte scremato  Latte in polvereLatte di consumo, panna,   latticini freschi
Misura
Protezione doganaleX-1XXXX
SupplementiXX----
Obbligo di notifica produzione e valorizzazione del latteXXXXXX
Contratti di acquisto del latteX-----

Fonte: UFAG
1 La protezione doganale vige soltanto nei confronti dei Paesi non UE.

Mezzi finanziari e supplementi 2022

Dal 2019 la Confederazione versa un supplemento ai produttori di latte commerciale onde compensare la maggiore pressione del mercato cui sono esposti nella fornitura all’industria alimentare dall’abolizione dei contributi all’esportazione per i prodotti agricoli trasformati («legge sul cioccolato»). Nel 2022 il supplemento ammontava a 5 centesimi il chilogrammo di latte commercializzato. In totale la Confederazione ha stanziato circa 171,1 milioni di franchi.

Nell'anno oggetto del rapporto la Confederazione ha inoltre concesso un supplemento per il latte trasformato in formaggio di 10 centesimi il chilogrammo e un supplemento per il foraggiamento senza insilati di 3 centesimi il chilogrammo. Per entrambi i supplementi sono stati versati in totale quasi 216,1 milioni di franchi.

Per l’amministrazione dei dati sul latte e per i mezzi informatici in ambito lattiero la Confederazione ha speso quasi 3,3 milioni di franchi.

Il 1° gennaio 2022 è entrato in vigore un nuovo accordo di prestazione tra l'Ufficio federale dell'agricoltura e la TSM Fiduciaria Sagl (TSM), che scadrà al più tardi a fine 2036. La TSM è incaricata di registrare e verificare i dati della produzione e della valorizzazione del latte. I valorizzatori di latte sono tenuti a fornire tali dati alla TSM a cadenza mensile. La TSM è responsabile dell’ottemperanza dell’obbligo di notifica. In caso di irregolarità, alle ditte e aziende interessate vengono irrogate sanzioni. Avvalendosi delle indicazioni sulla valorizzazione del latte che le sono state trasmesse, la TSM elabora i dati per il versamento dei supplementi. Questi sono comunicati due volte alla settimana all’UFAG il quale provvede al versamento dei supplementi ai valorizzatori di latte che successivamente li erogheranno ai produttori. Il supplemento per il latte commerciale è versato mensilmente dall’UFAG direttamente ai produttori di latte.

Conformemente all’ordinanza sul sostegno del prezzo del latte (OSL; RS 916.350.2), i valorizzatori sono tenuti a versare i supplementi entro il termine di un mese ai produttori dai quali hanno acquistato il latte successivamente trasformato in formaggio. Nel conteggio concernente l’acquisto di latte i supplementi vanno indicati separatamente in base ai produttori. I valorizzatori del latte sono tenuti altresì a indicare nella loro contabilità i supplementi ricevuti e pagati.

Nell’anno oggetto del rapporto 27 valorizzatori hanno ricevuto supplementi per il latte trasformato in formaggio e per il foraggiamento senza insilati di oltre 1 milione di franchi ciascuno (totale 93 mio. fr.). Essi rappresentano il 43% di tutti i beneficiari dei supplementi citati. Circa 2000 valorizzatori hanno ricevuto 123 milioni di franchi (57%). Dalla ripartizione emerge che i supplementi sono concentrati su poche grandi aziende dedite alla trasformazione del latte.

Il Settore Revisioni e ispezioni dell’UFAG effettua controlli basati sul rischio presso i valorizzatori che notificano i dati sul latte e richiedono supplementi. Nell’anno oggetto del rapporto sono state controllate 140 aziende. Per 55 aziende gli ispettori dell'UFAG hanno sollevato contestazioni. La maggior parte ha comportato un’ammonizione a causa, ad esempio, di lievi errori di registrazione o lacune riscontrate per la prima volta. I valorizzatori sono tenuti a restituire alla Confederazione i supplementi percepiti in eccesso sulla scorta di notifiche scorrette dei dati sulla valorizzazione del latte.

Il 24 novembre 2021 il Consiglio federale, in virtù dell’articolo 37 della legge sull’agricoltura (LAgr; SR 910.1), ha conferito per altri quattro anni il carattere di obbligatorietà generale alle disposizioni del contratto standard dell’organizzazione di categoria Interprofessione Latte (IP Latte) per la prima e la seconda fase di acquisto nonché alla segmentazione per gli acquirenti e i venditori di latte crudo (cfr. FF 2021 2833). Per tutti gli acquisti e le vendite di latte crudo nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2025 devono essere stipulati contratti scritti con una durata di almeno un anno. Nei contratti il quantitativo di latte deve essere classificato nei segmenti A, B e C in base al relativo scopo di utilizzo. Nei conteggi dei pagamenti del latte occorre indicare separatamente i quantitativi e i prezzi per segmento.
 

Suddivisione del latte nei vari segmenti, secondo lo scopo di utilizzo

Segmento AProdotti a elevato valore aggiunto con protezione doganale o sostegno (supplemento per il latte trasformato in formaggio, compensazione del prezzo della materia prima).
Segmento BLatticini con valore aggiunto limitato senza protezione doganale o sostegno per il mercato interno e per l’esportazione.
Segmento CProdotti a basso valore aggiunto per il mercato mondiale.


Gli acquirenti di latte devono comunicare ai loro rivenditori entro il 20 del mese le condizioni (quantitativi e prezzi) per i segmenti A e B per il mese successivo. I rivenditori di latte, in particolare anche i produttori lattieri, grazie a questa prescrizione complementare dispongono di una base decisionale più vincolante per un eventuale adeguamento dei quantitativi di latte o un cambio del canale di smercio.

I commercianti e i valorizzatori sono tenuti a notificare mensilmente alla TSM i quantitativi di latte venduti e acquistati per ogni segmento e in relazione ai segmenti B e C i latticini prodotti ed esportati. Nel 2022, secondo la valutazione del primo acquisto di latte, l’83,3 % del latte è stato commercializzato nel segmento A (2021: 83,5 %) e il 16,7 % nel segmento B (2021: 16,5 %). Analogamente al 2021, nel segmento C non è stato commercializzato latte.

A fine anno la TSM verifica se i quantitativi di latte acquistati nei segmenti B e C coincidono con i quantitativi venduti o con i latticini prodotti ed esportati in questi stessi segmenti. Nel caso di differenze superiori al 5 % per segmento nell’arco di un anno l’IP Latte può irrogare sanzioni.

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